domenica 17 luglio 2022

fermentare in un abbeveratoio (economico)

 

 
Uno dice: dopo anni che non scrivi una mazza e volevi chiudere il blog, che tanto non eleverebbe una  mucca ( come scriveva Jerome k. Jerome), adesso te ne vieni fuori con questa cosa ?

Si, dice l'altro.

Ho comprato un abbeveratoio a sifone per polli, (e galline, per non discriminare) gli ho tagliato le gambe ( non alle galline!), ho tolto il vassoio raccogliacqua gli ho fatto un foro per il blow-off, (o il gorgogliatore)gli ho ficcato su da sotto un rubinetto che calza perfettamente e gli ho fatto una base in legno.

Costa circa 30 euro, il rubinetto niente perchè già l'avevo, il trapano e la punta per il foro già l'avevo, il flessibile per il taglio delle gambe, senza anestesia, gia l'avevo, il tubo cristal per il blow-off idem, la base in legno e la macchina per tagliarlo già l'avevo, le tre viti del 25 per fissare la base e l'avvitatore idem,il costo è quindi sempre circa 30 euro.




fermentatore-tronco conico-abbeveratoio tronco conico-
abbeveratoio tronco conico

 

 

 

 

 


dalla immagine si vede il risultato, è una specie di tronco conico, si può allungare il tubo per evitare il risucchio al prelievo o al cold crash, mettere il palloncino o la doppia bottiglia, spurgare oppure no.

Non c'è  il rubinetto laterale, ma basta un foro con un trapano che già ce l'ho ecc.....ecc...... 

Comunque imbottiglio da sopra con la Enolmatic a depressione, e niente travasi

Adesso sta lavorando, quando avrà finito capirò come sarà la pulizia, il tappo sopra non è  certo enorme e la sezione zigrinata non aiuta, 

Intanto l'ho fatto, poi si vedrà..... 


ciao

 

 

mercoledì 9 maggio 2018

addolcire acqua con calce spenta, ovvero ridurre l'alcalinità



NB: Fermo restando che la prova funziona, e quindi rimanendone il senso, devo verificare i numeri del risultato, in merito all equilibrio ionico. 
02/01/2020



Ciao a tutti, tutto quello che segue lo devo al libro “ Gli ingredienti della birra: l’acqua” di John Palmer e Colin Kaminski (edizioni LSWR 2017) e a Kai Troester, del sito braukaiser
In particolare Troester dice, alla fine, che non per tutte le birre ha senso farlo, magari solo per le birre più leggere, però è un tentativo per dire : “ok, ho provato a farlo”.

Il Metodo di A.J. DeLange descritto nel libro è a più riprese cercando di mantenere il ph nel range alto con aggiunte separate di calce, probabilmente è più efficace, io ho approcciato la cosa in modo più soft con un unica gittata di calce e solfato di calcio, sul sito in questione si dice anche di aggiungere “chalk”, gesso, al solo scopo di creare punti di cristallizzazione per il precipitato, allo stesso modo nel libro citato si fa riferimento a 4,9 ml di calcare ogni 5 Galloni, io ho aggiunto solo del solfato di calcio nella stessa misura della calce spenta, 0,2 gr in un lt d’acqua, 200 ppm, questo dava il foglio di calcolo Kaiser Water Calculator. qua


Tutti i valori riportati sono desunti dai dati comunali, in anni di rilievi successivi le variazioni sono di qualche ppm in più o meno, bicarbonati e alcalinità, non forniti dal gestore, sono calcolati dal software sulla base dell’equilibrio ionico, l’unico ione significativo non compreso è il potassio (1,4 ppm), i valori dopo le aggiunte di sali sono anche essi calcolati, mentre il ph è stato misurato con cartine.

Prima di modificare l’acqua ho effettuato un test 6 in 1 della Tetra ( per acquari) che rileva nitriti, nitrati e cloro ( parametri importanti  ma che non ci interessano) PH GH KH ( kh dovrebbe essere alcalinità e non durezza temporanea, siti e forum di acquariologia docet).

Fatto 2 volte per maggior sicurezza mi da i valori che dovrei avere, difficile interpretare bene kh per via del colore ( sono test con le cartine, € 18 x 25 prove), la durezza e il ph invece ci siamo.
Per i valori della mia acqua di rete ho i dati comunali

Ca 85,4 ppm
Mg 12,4
Na 11,7
Cl 21,2
SO4 23
HCO3 287 ( calcolati dal foglio di calcolo, visto l’equilibro degli ioni che deve dare 0)
ALK 235,2 ppm come CaCO3 ( calcolata ) HCO3/61 * 50
RA 167 ppm come CaCO3 (calcolata)
PH 7,7 rilevato

questo il mio test Tetra:
test GH 16°d (284) HCO3
test KH 14°d (249) ALK lettura difficile

si può notare che i valori sono simili a quelli ufficiali


L’ aggiunta di solfato è stata una necessità, solo per fare il test, in una birra leggera opterei per il Clorulo di calcio



Dopo l’aggiunta di calce abbiamo:

Ca 132 ppm
MG 12,4
Na 11,7
Cl 21,2
SO4 134,6
HCO3 287
ALK 235,2
RA 133,7
+ 200 ppm di calce spenta
ph 10 ca (rilevato)

Ho miscelato gli ingredienti minimizzando l’assorbimento di cO2, chiuso il vaso e aspettato una notte






Passata la nottata ho rifatto il test: mi da GH 8°d e KH 6°d

questo è il profilo calcolato dal software con l’aggiunta di solfato di calcio ( Gypsum)

Ca 36,5
Mg 12,4
Na 11,7
SO4 134,6
Cl 21,2
HCO3 130,2
ALK 106,8
RA 73,38

questo il mio test Tetra:
test GH 8°d ca (142) HCO3
test KH 6°d ca (106) ALK
PH 7

i valori misurati sono simili a quelli calcolati, l’alcalinità si è dimezzata, però è salito il solfato.

Nell’ipotesi di aggiunger calcio attraverso il Clorulo di calcio i valori calcolati dal software sarebbero:



Ca 139,9
Mg 12,4
Na 11,7
Cl 117,6
SO4 23
HCO3 287
ALK 235,2
RA 128,1
ph 10 ca

+ 200 ppm di calce spenta

Visto la simile quantità di calcio aggiunto assieme al clorulo posso presumere ma senza aver fatto il test che la precipitazione dei bicarbonati sia paragonabile a quella precedente , qui il software mi restituisce questi valori:

Ca 36,5
MG 12,4
Na 11,7
Cl 117,6
SO4 23
HCO3 130,2
ALK 106,8
RA 73,38

Ora posso dire anch’io come Troester : ok, l’ho fatto!

Nel libro citato il metodo della calce spenta è considerato più efficiente della classica bollitura, inoltre ha il vantaggio di ridurre i solidi disciolti totali (TDS), può essere un’integrazione all’utilizzo di acidi, o un pre-trattamento dell’acqua, però sull’argomento devo studiare ancora…..e molto….












domenica 8 gennaio 2017

Grainfather che passione !

eccomi qua,
dopo mesi e mesi senza birrificare, (ci sono ragioni e altre ragioni),
dopo pensieri e altri pensieri,
insomma..... alla fine ho ricevuto il Grainfather,...... in realtà me lo sono autoregalato a Natale.
E' arrivato insieme a diversi  malti e lieviti e luppoli perché dovevo rimpinguare il "magazzino",
ordinati su Birramia", fornitore con cui mi sono sempre trovato bene.
La prima emozione è stata la stessa di quando anni fa scartai il primo "kit  per fare la birra a casa",
fermentatori, tubi, paletta, tappatrice, densimetro, gorgogliatori e poi le due belle latte di malto luppolato.......

Arriva parzialmente montato e con una guida in inglese, ma sul sito Birramia si può scaricare il pdf in italiano.

Sostanzialmente è un bollitore con un cesto interno che ha un filtro sotto e uno sopra che "contengono" i grani , una pompa per il ricircolo e una serpentina a controflusso utilizzabile tramite la pompa.
Ho fatto fatica a spingere in fondo al cesto il filtro inferiore poiché la guarnizione è giusta giusta e anche bagnandola tende a sfilarsi, mi sono aiutato con del nastro
grainfather-filtro-inferiore
filtro inferiore



quando si infila il filtro  nel cilindro (il cesto) l 'attrito "blocca" la guarnizione che tende a sfilarsi, è montata "a cavallo" della circonferenza del filtro, lo scotch mi ha un pò aiutato. [Aggiornamento: in realtà quando infilo il filtro "ovalizzo" leggermente il cesto premendo 2 punti opposti e infilo il filtro in verticale sul diametro maggiorato dalla pressione, più semplice a farsi che a spiegarlo...]
Il resto del montaggio è abbastanza semplice, una volta montata va pulita degli oli di lavorazione e provata, non avendo acquistato il detergente specifico ho usato detersivo per piatti e risciacquo abbondante.
Per la prima cotta mi son servito del kit AG di Birramia in omaggio con il Grainfather
( € 749 gf + kit), in realtà mi sembrava macinato un pò troppo grosso, in ogni caso per evitare intasamenti al filtro della pompa o anche al filtro del cesto ho setacciato il malto, e conservata la farina per uso futuro. Il giorno dopo ho finito malti e luppoli vecchi con una cotta "mia", quello che 
segue è il resoconto delle due cotte.

L'uso è molto semplice, devi comunque saper fare la birra, il gf è come il tuo compagno di cotta, quello che fa il lavoro di fatica e lascia a te quello di cervello....
Si prepara il bollitore con dentro il cesto e si programma la temperatura dell'acqua,
Io ho inserito l'acqua già calda ( ho un boiler ad accumulo, girando la rotella graduata al livello max l'acqua esce a quasi 70°) e quindi son partito subito con i grani, miscelati bene, poi vanno coperti col filtro superiore e si accende la pompa. Uno step alla volta si programma il mash.
Durante le rampe e la bollitura si usa la resistenza da 2000 watt,




nella foto il consumo effettivo, durante il mantenimento della temperatura si usa l'altra resistenza, tramite un interruttore, che consuma circa 400 watt.
A spanne una cotta costa 1€ di energia ( calcolando 0,20 cent al kw), poi ci son tariffe serali o festive e si può fare la conta giusta.
Ho eseguito il mash con il coperchio, aiuta il mantenimento della temperatura,  però non si può togliere a causa del tubo di ricircolo, si può comunque "ruotare" sul tubo per accedere all'interno per qualsiasi motivo, io ad esempio ho dovuto alzare il filtro superiore poiché ho schiacciato troppo i grani bloccando eccessivamente l'acqua.




Nella foto si vede il coperchio "sfilato" lungo il tubo.
Finito il mash si ferma la pompa, si stacca la parte superiore del tubo di ricircolo che non serve più, si solleva il cesto e lo si appoggia nella sua sede poi si comincia a versare l'acqua di sparge.
Rispetto a uno sparge tradizionale non si può reinserire  il mosto torbido e iniziare quando esce più limpido, nè si può regolare il flusso in uscita e in entrata, qui il principio è quello del biab, per non esporre le trebbie all'aria va versata l'acqua alla velocità a cui scende da sotto, proverò a comprimerli di più per rallentare il flusso, è sufficiente spingere il filtro superiore verso il basso e i grani si compattano tra i due filtri.
 
Qui si vede il cesto appoggiato al bollitore alla fine dello sparge.



Prima dello sparge porto il mosto a 80° e più, ( fatto altre volte, mai sentito tannini) poi quando sollevo il cesto porto il selettore su 2000watt e mentre io risciacquo sotto sta quasi bollendo.
Lascio gocciolare ben bene, non c'è necessità di togliere subito il cesto da sopra, quando è quasi pronto per bollire (a 99° fa un fischio) tolgo il cesto e fisso la sacca del biab che usavo ai tempi.
sacca-biab-su-grainfather
sacca biab su grainfather





La fisso con mollette da bucato, la userò per i luppoli, anche se non sono in pellet, non voglio lasciare che qualcosa intasi il filtro della pompa, non uso 2/3/4 o più sacchetti per il luppolo ma solo la sacca grande, alla fine essendo ex biabbista e abituato alle ustioni la sollevo aiutandomi con uno 
strumento ( leggi:pappagallo) la giro un pò su se stessa la schiaccio un pò con il mestolo e la tolgo.

Finito di bollire si spegne la resistenza e ci si preoccupa di raffreddare.

Qui inizia il raffreddamento, non ho fatto foto, comunque si appoggia il controflusso sopra il coperchio in vetro che va riposizionato sopra il grainfather e lo si collega al tubo di ricircolo che usavamo nel mash, si attacca di nuovo la pompa e si fa girare il mosto bollente 3/4 minuti per sanificare il rame, mentre il tubo di scarico lo si fa passare dal foro del coperchio per rimettere il mosto nel bollitore.

E' il momento di collegare l'acqua, esistono 3 tipi di raccordi, uno andava bene per il mio rubinetto, si collega il tubo blu alla rete e quello rosso allo scarico o se vogliamo utilizzare l'acqua per la pulizia in un contenitore, io ho utilizzato  parte dell'acqua  per sanificare con candeggina il fermentatore che poi dovevo usare.
La centralina mostra la temperatura che scende molto velocemente, la sonda è posta in basso al bollitore di fianco al filtro della pompa, teoricamente la guida dice "quando il tubo di scarico del controflusso è freddo si può iniziare a riempire il fermentatore" in pratica si toglie il tubo che rientra nel bollitore ,si ferma un attimo la pompa e si mette il tubo nel fermentatore, nel mio caso attraverso il foro del coperchio. In realtà la temperatura scende perché si reimmette il mosto freddo, quando si inizia a riempire il fermentatore la temperatura ricomincia a salire anche a 50° anche se quella che passa dal controflusso esce comunque più fredda, così a occhio occorre travasare quando la centralina segna 30° per qualche minuto, anche perché sotto non è mai andata, in ogni caso dopo 15 minuti che si inizia ad aprire l'acqua di rete si può travasare nel fermentatore, forse in estate qualcosa di più.
Io ho anche recuperato il fondo che sta sotto l'imbocco della pompa, perché mi piange il cuore buttarlo via ed era abbastanza pulito, quello però era bello caldo mi ha portato il mosto a circa 25°, ho messo comunque il lievito....[ aggiornamento: parzializzando la portata della pompa, basta chiudere un pelo il rubinetto, si riesce a iniziare prima il travaso, poi ci si regola un pò con la T]

Capitolo pulizia ho fatto a modo mio, cioè loro dicono di far girare acqua e detergente apposito per tot tempo e anche nella serpentina, poi di far passare solo acqua poi di asciugare, io invece lavo come normali pentole e attrezzatura acciaio, mentre il mosto bolliva ho pulito cesto filtri e altro, alla fine staccato dal bollitore la centralina e sonda, basta sfilare, l'ho lavata come una pentola, si può staccare anche il supporto del cestello del mash, è un tubolare di forma ottagonale, inoltre io stacco anche il tubo che dalla pompa riporta il mosto nel cesto, avendo una valvola a sfera non si svuota rovesciando il bollitore, lo stacco e lo lavo internamente poi prima di rimetterlo passo acqua anche nella pompa asciugo tutto e metto via

una foto per gentile concessione del manuale italiano



L'anello nero in silicone va fatto scorrere in giù per sfilare il tubo.[ aggiornamento: l'anello l'ho perso e non lo cerco, funziona anche senza...]

Per la serpentina faccio correre acqua poi la svuoto ruotandola, facendo il calcolo delle spire e del diametro contiene circa 400ml di liquido, una volta svuotata la riempio di grappa economica diluita, basta credo il 20% di alcool, e al prossimo uso vedrò di recuperarla.[aggiornamento: non la riempio più, la svuoto bene bene e la copro, al riutilizzo prima di usarla faccio scorrere acqua, non c'è nessun segno di ossidazione, perlomeno a occhio nudo]


La durata di una cotta è di ore 4/4,5 pulizia parzialmente inclusa, ho avuto un efficienza del 70%  la prima cotta,la seconda devo ancora calcolare per via di alcune modifiche in corso d 'opera, la pulizia dell'ambiente e la gestione dello spazio sono ottimali, la macchina a riposo occupa uno spazio minimo, io l'ho messa su un carrellino con ruote facilmente spostabile, si può fare la birra ovunque, basta una fonte d'acqua vicina, il limite è che occorre un altra pentola o simile per l'acqua di sparge.
[ aggiornamento: l'acqua che uso per lo sparge non la scaldo, è come esce dal rubinetto tra 65° e 70° (Celsius) qualche grado in meno dello standard non sarà la fine del mondo.. addirittura c'è gente che ( chissa perchè c'è sempre gente che..) lo fa con acqua fredda esaltandone i vantaggi ( !) , la mia soluzione è un buon compromesso, in conpenso la acidifico a ph 5,5 ca, e qui non mi si dica che non serve poichè ci sono test che dimostrano che la possibilità di estrarre tannini, cenere e silicati non è così remota con un ph alto o che si alza, test non certo effettuati da me, chiaramente....]

Queste sono le prime impressioni, chiunque sa valutare pro e contro rispetto alla propria situazione, io so solo che ho fatto due cotte in due giorni, certo complici le festività, ma non nell'avrei fatto con i soliti sistemi, non ho più molto tempo, inoltre la cotta ti lascia tempo libero anche per fare altro senza togliere il gusto e il valore aggiunto di fare la birra, la macchina non fa la birra, ti aiuta ( e parecchio).

A meno di non consumare solo birra "mainstream",se uno compra la birra per 7 mesi, come ho fatto io , anziché prodursela,si ripaga la macchina ampiamente, se l'alternativa alla macchina è non poter fare la birra allora è altamente consigliata.....
parere personale...naturalmente..


ciao

ps  Ho corretto i consumi, avevo scritto una c*****a

sabato 13 febbraio 2016

pastiglie antifioretta nella birra

alla fine mi sono arreso....
dopo aver preso la fioretta più volte e non consecutive, convincendomi che i metodi che uso per sanificare  vanno bene, altrimenti me l'avrei portata appresso sempre, (visto che tutte le birre condividono tubi asta travaso fermentatori ecc.....e i famigerati rubinetti, i quali vengono  spesso accusati di essere la causa principale, e in genere non si mettono a perdere  quando li provi con l'acqua, ma aspettano subdolamente che riempi il bidone con la birra....) ho concluso che da qualche parte nel mio ambiente ho dei simpaticissimi ospiti autoinvitati, questi organismi che si sono imbucati nel fermentatore e aspettano solo che il lievito finisca il suo lavoro per poi rovinarglielo. 

L'ambiente o ambienti in cui  "lavoro" sono frequentati da altre persone, con tutto ciò che ne consegue, ciò che a noi non fa danno può però rovinare una birra,
la pulizia e l'attenzione a volte maniacale non sempre ottiene l'effetto sperato,

morale: mi son deciso e ho messo una pastiglia dopo il travaso nell'ultima birra, ora imbottigliata.
Ho cercato prima di informarmi se si potesse usare nella birra, ma nè le mie conoscenze ne i miei conoscenti ne la conoscenza indiretta ( la rete) mi hanno fatto luce sulla questione allora ho agito da me.
Ho assaggiato la birra prima di imbottigliarla, quella dal rubinetto presa per la misurazione della densità, ma anche quella rimasta nel fermentatore svuotato, per precauzione ho lasciato un pelo di fondo in più del solito, anche se birra era bella pulita.

Non ho sentito alterazioni del gusto, però essendo io un undertaster la cosa può non essere attendibilissima, inoltre è una Ipa, e può essere che la luppolatura decisa copra eventuali  off-flavours

In ogni caso io mi sento di affermare, come il mago Forrest :
Esperimento riuscito  !!!!

ai posteri l'ardua sentenza......



ciao  ciao



etichette birre

.........
.............
eccomi dopo parecchio tempo,
tempo di lavoro mal retribuito, 
tempo di birre infettate,
tempo di ricette così così, 
oppure ingiudicabili per i motivi di cui sopra,
tempo che ormai è andato....
mi  restano 3 etichette e qualche birra da recensire forse....


etichetta-birra-esb
etichetta esb




etichetta-birra-blanche
etichetta blanche



etichetta-birra-hybrid
etichetta "hybrid"










ciao e alla prossima






sabato 9 maggio 2015

munich dunkel

ecco qua una ricetta direi venuta bene:

monaco                                             gr 3130
pils                                                        1240
cara aroma                                              220
aromatic                                                  350
zucchero                                                 400
tot                                                          5340

luppolo perle 25 grammi 60 minuti AA 9,7

lievito fermentis w34/70

90 minuti a 67/68° ph di partenza 5,5

bollitura 80 minuti 

24 lt a 1,048  fermentata a 10/12° travaso dopo 8 giorni

imbottigliata dopo 20 giorni  il 21 febbraio  volumi di cO2 :2,1

20 lt  FG 1013  IBU 26  alcool 4,7% vol

la birra ha poco più di 2 mesi maturati nel box a 10/15° la schiuma è pannosa e fine e nel bicchiere dura più della birra, l'equilibrio è verso il maltato senza essere stucchevole.....lo so dovrei fare queste birre in decozione..... ma non si nasce imparato....

p.s. questa è l' acqua con cui l'ho fatta: (fonte: gestore acque pot.)

ca++ 97,8   cl- 24,1   na+ 14,7   SO4 28,3   Mg++ 13,6   
durezza 30 (francesi)   residuo fisso 415

alla prox...

Massimo Terragni

mercoledì 6 maggio 2015

l'uomo focaccina (2)

eccomi qua, 
la mia malsana idea di fare birra con la farina, (vedi  qui ,) non funziona più di tanto.
Ho tentato un esperimento  producendo 3 bottiglie riutilizzando il fondo di una fermentazione come lievito, per non farmi mancare niente ho bollito anche la farina, poi è finita nel bidoncino e infine nel fondo dello stesso.
Non ho fatto sparging. L'unico modo per separare la farina dal mosto è lasciarla decantare fino a raffreddamento magari forzato e poi separarla meccanicamente, e ci vuole un giorno o quasi, pero'
poi ci si ritrova a dover portare il liquido da 20° ca a 100° per la bollitura ed è lunga......
In tutto questo non ho parlato del gusto, bè... sono uscite  3 birrette
"normali" senza infamia ne lode anzi forse con un pò di infamia si....neanche sufficenti a tentare di elaborare una casistica.
E i tannini ?    Non lo so , nelle mie birre non li ho mai sentiti, neanche quando strizzavo all'inverosimile la sacca del Biab, ma che sapore ha un tannino ? (asprezza,dicono, ma magari è colpa della tua acqua carica di sali....boh), e il sapore "granoso/trebbioso" dato dalla macinazione fine anzi nel caso in questione finissima?  si sa che non sono un fine degustatore ma io non l'ho avvertito, e se si presenta nel tempo.. troppo tardi... birre finite...
La cosa positiva è l'efficenza, a livelli alti una volta che la farina è compattata, se invece si cerca di strizzarla non c'è verso, passa anche dalla sacca del biab e intorbidisce tutto....

La conclusione è che macinando più fine si guadagna in efficenza, ma questo è già stato provato da molti con test comparativi, e che si può fare un ammostamento anche con la farina, "si può fare" non vuol dire che è consigliato e non ha controindicazioni, vuol dire solo che comunque permette la conversione....

e dopo  queste "grandi" scoperte scientifiche me ne vado a 
dormire
ciao





domenica 3 maggio 2015

la birra è acqua !!

ciao, a volte capita di esclamare : è acqua !  quando si beve una birra che non sa di un ****o....
In realtà è abbastanza vero visto che il 90/95% del nostro nettare è proprio acqua.
Mi sto dedicando a capire e modificare la composizione dell'acqua per birrificare, e visto che ora ho l'acqua RO, ( reverse osmosis) (per gli ignoranti) ( me compreso) e conosco le caratteristiche di quella del sindaco, dosando le quantità e aggiungendo sali mi illudo bellamente di ottenere grandi birre con la giusta acqua....

Comunque leggendo e rileggendo i testi in mio possesso e navigando e rinavigando con i pc in mio possesso sono giunto ad alcune conclusioni e ho prodotto una minitabella con le informazioni base, utile come punto di partenza per chi vuol conoscere giusto le quattro cose fondamentali.

Devo dire che le famose tabelle sulle famose acque storiche delle birre ecc ecc che si trovano in rete sono diverse fra loro, non è detto che l'acqua " storica" sia sempre uguale, non è detto che la usino sempre così com'è, e non è detto sicuramente che se otteniamo la stessa identica acqua ( sempre ammesso che sià così ecc ecc..) poi otteniamo la stessa birra ( fortunatamente, aggiungo io) 

detto questo vi rimando al file che ho partorito, sempre disponibile a modificarlo in caso contenga "tavanate galattiche" , e con questa espressione che tradisce la mia età chiudo e saluto
mt

acqua per la birra  

domenica 5 aprile 2015

IBU, queste sconosciute


Sto cercando le IBU conosciute di birre commerciali, quando ne avrò un pò inserirò un elenco giusto per fare un raffronto...
Gli homebrewer non sanno mai a chi  riferirsi per calcolare le ibu: 
Tinseth. Rager, Garetz, Daniels, Mosher, Noonan......   e da ultimo.......Terragni.....  ( che sarei io), non sanno neanche che formula usa chi scrive una ricetta, devono rifare il calcolo per scoprirlo.....

Il punto non è il calcolo in sè che tutti conoscono (forse):

IBU= (P x AA% x UTIL%)/(10 x V) 

ovvero P sta per peso del luppolo, AA per alfa acidi, V per volume mosto e Util% sta per quella maledetta cifra su cui nessuno è daccordo.....

Io uso la tabella di Daniels, ho però creato una minitabella comparativa

Specifico subito che è sempre un 'approssimazione, la variabili sono la vecchiaia del luppolo e la sua conservazione, il tempo preciso di bollitura, il mosto più o meno denso, strizzare o meno i sacchetti, gli effettivi litri prodotti, ecc  ecc....     
le stesse tabelle dei minuti vanno da un tot a un tot, ( a parte quella di Tinseth) inoltre pare che la soglia percezione che abbiamo dell'amaro è di 5 ibu, insomma con tutto ciò il risultato sarà quel che sarà,  comunque uso la tabella di Daniels, sia perchè ho il libro, sia perchè afferma di aver fatto test personali e confrontati con Mosher, e sono valori simili alla tabella di Tinseth. 
So che molti si riferiscono a Rager che però pare un pò troppo ottimista, e non cita fonti e non dice come è arrivato a tali numeri,
Garetz da gli stessi numeri di %utils ma con correzioni diverse, invece i valori di Tinseth e quelli ottenuti indipendentemente da Mosher sono simili, in tutto questo comunque uso la tabella di Daniels, e non mi si chieda il perchè.....non fa parte di questo blog.....




la mia tabella IBU:

tabella ibu



la tabella di Tinseth ( un grazie alla rete):





ciao 

domenica 29 marzo 2015

Etichetta Admiral Ipa

Oggi ho imbottigliato la mia Admiral Ipa single hop,
questa la sua etichetta :


etichetta-admiral-ipa
Etichetta Admiral Ipa










 ciao


lunedì 23 marzo 2015

etichetta belgian pale ale

ciao,
la birra all'imbottigliamento è buona ,
la recensione se mai ci sarà.. più avanti.
L'etichetta invece l'è belle pronta:

 
etichetta-belgian-pale -ale
etichetta belgian pale ale

alla prossima....( birra)
ciao

domenica 15 marzo 2015

Etichetta weizen

eccomi qua con una nuova crezione

etichetta-dunkel-weizen
etichetta dunkel weizen
sullo sfondo la chiesa del 1500 e passa...
per la recensione della birra.... più avanti,
l'ho assaggiata e sembra tutto ok..
si vedrà

ciao ciao

Massimo Terragni

L'uomo focaccina e l'OG della farina (1)

ciao,
sembravo l'uomo focaccina, ( il fornaio di Shrek) polverina in testa e da tutte le parti, vola che è un piacere....
Avendo macinato troppo fine ho pensato di setacciare il malto e ho avanzato 320 grammi di farina,
allora tra una pausa e l'altra di questa cotta, una IPA con luppolo Admiral, ( devo finire 500 gr. presi in offerta) ho pensato di fare un minimash con 2 lt d'acqua per un ora a 68° con diluizione da Biab,
 sei e passa lt per kg di malto, quindi con già l'acqua per l' eventuale  sparging, peraltro impossibile da praticare, visto il pastone che si è creato sul fondo.

Macinare grosso, macinare fine......chi dice che fine dà più efficenza,  chi dice che fine dà sapore granoso...
io macino abbastanza fine ma il sapore granoso non l'ho mai avvertito, ma si sa che non sono un fine degustatore, mi capita di leggere recensioni sulle birre con un elenco di tutte le sfumature presenti al naso e al palato ma quando bevo le stesse birre non le so descrivere.....farò parte del 25% della popolazione cosiddetti undertaster, per chi non lo sapesse un'altro 25% sono supertaster e il rimanente 50% è nella norma, esiste anche il test della bustina di dolcificante o del peperoncino.....comunque undertaster o no le birre buone le so riconoscere.....magari il giorno che porterò una mia birra ad un fine degustatore mi troverà tutti i sapori e i profumi che io non trovo.....potrebbe essere l'occasione per rivalutarsi.....o forse no, forse mi dirà che è ossidata e che ha un mare di diacetile......va bè, facciamo che  gliela porto un'altra volta....

Tornando alla scienza, perchè qua mica si scherza, dopo un 'ora ho spento il fuoco , dopo un'altra ora ho prelevato un campione e misurato la densità ( 1,044).

Considerando come potenziale dei malti ( erano pale, carapils, monaco, caramunich, pils) uno standard di 1,030 , che è quello che uso abitualmente, punto più punto meno, anche perchè il produttore sulla confezione non lo indica, il calcolo sarebbe 0,320 ( kg farina) x 30 = 9,6/ 0,2 ( lt) = 48 ( 1,048)

44/48 = 91,6  l'efficenza ottenuta, senza fare sparging. forse un pò meno perche non erano proprio 2 litri "puliti"

La cosa che mi ha incuriosito è che dopo 2 ore  la farina era quasi tutta sul fondo e il mosto prelevato con un bicchiere da sopra si presentava bello limpido, poi l'ho assaggiato e aveva il buon sapore zuccheroso del mosto pronto per la cottura ...ma si sa che sono un undertaster.....

Come al solito non voglio dimostrare niente, questo ho fatto e questo è il risultato, conto comunque di fare una minibirra e vedere cosa ne esce, se sa di granoso o astringente  ( tanto non me ne accorgo...)

In ogni caso sono quasi 20 punti sopra la mia efficenza "normale".

L'appuntamento è alla puntata n° 2

ciao 

l'uomo focaccina

domenica 22 febbraio 2015

Etichette ...


ciao, 
dopo aver brassato delle  birre che promettono bene......forse...

bè, ho fatto pure le etichette....il tempo è poco e le idee latitano, comunque qualcosa ho partorito :

etichetta-scottish-export
etichetta scottish

etichetta brown ale



etichetta-american-ipa
etichetta american ipa




etichetta-blanche
etichetta blanche




etichetta-munich-dunkel
etichetta munich dunkel














l'appuntamento è alla recensione e relative ricette, ma solo se lo meritano.....

ciao ciao













sabato 12 luglio 2014

mashing incostante

sembra una critica quando i ragazzi non studiano, sei incostante...

La costanza nella temperatura dei vari step del mashing ( ma parliamo italiano: delle varie soste dell'ammostamento) è raccomandata sempre, e io chi sono per criticare.....

Io chi sono? io sono quello che ha provato un mashing senza costanza, senza mai una sosta ad una qualsiasi temperatura;  l'ho fatto due volte ( pare una confessione), la prima con una Pilsner e la seconda pure, tenendo il fuoco basso ma costante.

La prima volta son partito da 52° ( pils tedesco non modificato) e sono arrivato a 78°  in 108 minuti dopodichè ( si scriverà così?) niente mash out ( stiam parlando di BIAB) strizzaggio della sacca e vai verso la bollitura, in quel caso ho anche inserito il primo luppolo
in fwh circa a 80°.

La seconda volta 90 minuti da 62° a 78° casualmente un'altra Pilsner  in questo caso pils belga niente protein rest.

Non so cosa volevo dimostrare, l'ho fatto e basta, e ( incredibile!) ho tratto delle considerazioni.


La prima considerazione è che l'efficenza è sui livelli soliti ( miei) (70% ca) ( oltre non so andare) (per ora) e che quindi la conversione avviene, i mash sono abbastanza lunghi però io con il metodo BIAB sto più o meno sempre intorno ai 90minuti.

La seconda considerazione è che una volta regolato il fuoco non c'è il problema della temperatura (perlomeno per quelli "antiquati" come me, chi ha tutto automatizzato con termostati resistenze e affini vari non ce l'ha ) , pensi solo a mescolare ogni tanto secondo pigrizia ( perlomeno per quelli "antiquati" come me, chi ha pale meccaniche e similari non pensa neanche a questo) e alla fine spegni.

La terza considerazione è che andrebbe fatto qualcosa di più scientifico, due ricette uguali però due ammostamenti diversi per vedere la differenza, oppure usare il test della tintura di iodio ( che non faccio da una vita)per verificare quando è finita la conversione,
ma queste cose vanno chieste a quelli bravi... ....io so solo che si può fare anche così......oppure disperarsi per il mezzo grado in più o in meno.

Per la cronaca la prima delle due, per un malfunzionamento del termostato del frigo ( si.. diamo la colpa lui... tanto non può rispondere !) presentava prima dell'imbottigliamento un bel tòcco di ghiaccio nel fermentatore che ho dovuto togliere ( ho fatto una specie di eisbock) quindi i valori mi sono risultati sballati, la birra comunque non era male ( ma ho fatto di meglio).

Per il momento è tutto, però magari domani una boccetta di tintura me la compro......

ciao

lunedì 16 giugno 2014

Il tempo che "perde" l'homebrewer

ciao,
come si riempie il tempo libero ?

L'homebrewer lo dedica alle sue "creature" prima ancora di iniziare l' attività e non essendo pratico della cosa inizia a informarsi,